
Io ritengo che una data fondamentale per la politica locale sia stata l’11 dicembre 2007, quando sedici Consiglieri (otto di maggioranza e otto di minoranza) erano a Bari per firmare le proprie dimissioni e mandare a casa l’Amministrazione Vendola. Ovviamente non si trattava di una scelta leggera: eravamo lì per sfiduciare il sindaco Vendola e con lui un’Amministrazione che dimostrava di non funzionare. E attenzione, questo atto di sfiducia non partiva solo da otto consiglieri d’opposizione ma anche da otto consiglieri della maggioranza di centrosinistra: il consigliere Luigi Serangelo, che oggi è capogruppo di un piccolo partito; il consigliere Luppoli; il consigliere Di Battista; il consigliere Raffaele Lorusso; il consigliere Mandolino, e infine i consiglieri Socialisti. Tutti loro, insieme a noi, erano lì per sfiduciare il sindaco Vendola.
Allora vorrei sapere, sindaco Vendola, come fa lei a tenere assieme questa maggioranza, come fa a condividere un percorso politico che è fatto di accordi traballanti? Come fa a restare lì con quegli stessi consiglieri che non più tardi dell’11 dicembre dello scorso anno la stavano sfiduciando? Loro avevano detto che lei, sindaco Vendola, non poteva più governare il nostro paese. E oggi lei, sindaco Vendola, continua a tenere di fianco questi stessi consiglieri, addirittura arriva a premiare uno di loro conferendogli un incarico di responsabilità, conferendogli un incarico di Assessore in quella stessa Giunta che stava per essere sfiduciata!
Francamente, caro sindaco Vendola, se fossi stato al posto suo io non avrei esitato un secondo a escludere queste persone dalla maggioranza. Non so lei, ma io sono abituato a sedermi con persone leali, persone oneste; persone che hanno il coraggio di dirmi in faccia ciò che non va. Sono abituato a confrontarmi con loro per trovare una sinergia e far confluire le nostre forze per il bene comune. Ma se una persona non ha il coraggio di esprimersi lealmente, apertamente, con onestà e sincerità – be’, sappia, sindaco Vendola, che chi tradisce una volta prima o poi tradisce di nuovo.
Certo, questa è una sua scelta, e come tale va rispettata. Ma io sono preoccupato! Sono preoccupato perché la città di Gravina ha affidato nelle vostre mani le sue sorti, e quindi le sorti di questo paese sono messe a repentaglio perché, quando gli uomini scelti dal popolo non sono in grado di mantenere degli impegni, quando gli uomini scelti dal popolo non sono coerenti con la loro scelta iniziale, allora il destino di questo paese è a rischio.
Io mi chiedo e le chiedo, sindaco Vendola, cosa porta questi uomini a restare insieme. Ci sono forse degli interessi? Saranno pure degli interessi legittimi, ma appartengono all’interesse comune della città? Quando dei Consiglieri siedono in questa Sala per rappresentare un elettore, per rappresentare tutti gli elettori gravinesi, cosa succede quando il loro partito svanisce nel nulla, ad esempio, com’è accaduto all’Udeur? Cosa succede quando i Consiglieri decidono, ad esempio, di non appartenere più al partito col quale sono stati eletti, il partito sul simbolo del quale gli elettori hanno tracciato una croce?
Tutto ciò mi preoccupa, signor Sindaco. Quando facciamo la conferenza dei Capigruppo in realtà assistiamo a un mini Consiglio Comunale: all’ultima conferenza dei Capigruppo eravamo – se non sbaglio – eravamo in sedici, signor Sindaco! Lei comprende che tutto questo contribuisce non poco a destabilizzare l’equilibrio politico gravinese.
Io sono sinceramente mortificato quando ascolto che gli accordi sottoscritti dalla maggioranza nell’ultimo mese riguardano soltanto il P.U.G., punto strategico per lo sviluppo economico e sociale di questo paese, e la zona P.I.P., la zona industriale. Sono mortificato, sindaco Vendola, quando non vedo prendere in considerazione quale obbiettivo di fine legislatura l’attenzione per gli impianti sportivi e per tutti i luoghi in cui dobbiamo educare i nostri bambini, i nostri figli.
Oggi ho volutamente ripreso, per ricordarlo a me stesso e a tutti voi, l’omelia del Vescovo Mario Paciello durante i funerali per Ciccio e Tore Pappalardi. Un passaggio dell’omelia, sindaco Vendola, riprendeva duramente le istituzioni; e io, proprio perché faccio parte delle istituzioni, intendo rileggerlo per tenerlo bene a mente. Forse, sindaco Vendola, nelle parole del Vescovo troverà qualche suggerimento per gli obiettivi da raggiungere entro fine legislatura - sempre che riusciate a resistere per altri due anni!
Scrive il Vescovo: Io chiamo tutte le istituzioni, le agenzie educative, le comunità parrocchiali a prendere atto delle rispettive responsabilità in ordine alla tutela e alla cura dei minori. Tutti possiamo fare molto di più per i fanciulli e gli adolescenti, i papà e le mamme diano il loro tempo libero ai figli, seguano da vicino le loro esperienze e il loro cammino di fede, si prendano cura dei piccoli negli oratori, nelle associazioni e nelle parrocchie. Tutti coloro che hanno attrezzature sportive imitino il Seminario diocesano, che ha messo a disposizione il campo di calcetto per i ragazzi della città; gli amministratori regionali e locali incoraggino la buona volontà, la creatività progettuale e gli sforzi di privati, associazioni e parrocchie, sfoltendo gli iter burocratici per la realizzazione di progetti per la gioventù. Non basta piangere i morti se sul piano amministrativo, etico, culturale, economico, non si fa nulla perché certi eventi drammatici e luttuosi non si verifichino. Non è uno spreco, né una spesa secondaria per una comunità civile favorire la realizzazione e l’uso di strutture sportive, luoghi di aggregazione, spazi attrezzati e custoditi per attività ludiche, ginniche, artistiche, culturali, educative. E ancora: Tra le tante risposte alla mia lettera un gruppo di quinta elementare mi ha scritto: «Le istituzioni non pensano molto a noi ragazzi, gli adulti non sentono il nostro grido di aiuto e fanno finta che non esistiamo». Esaminiamoci tutti per verificare quanto questo pesante giudizio ci interpella.
Ebbene, sindaco Vendola, ho voluto rileggere questo passaggio perché credo che sia fondamentale, per una sana classe dirigente e amministrativa, inserire nel programma di fine legislatura anche queste cose – certo, assieme al P.U.G., assieme alla zona P.I.P., assieme al rilancio del Centro Storico. Allora si potrà davvero parlare di primato della politica e delle istituzioni.
Questi obiettivi, caro sindaco Vendola, possono essere raggiunti insieme all’opposizione; ritengo anzi che debbano essere raggiunti collaborando con l’opposizione, caro Sindaco e cari colleghi Consiglieri, poiché il voto politico di due giorni fa ha dimostrato che il Popolo della Libertà rappresenta il 50% di Gravina; ha dimostrato che le forze di centrodestra rappresentano circa il 60% di questo paese!
Sindaco Vendola, con il voto politico del 13 e 14 aprile Gravina ha fatto una scelta, Gravina ha dimostrato di pensarla diversamente dall’Amministrazione che la governa. Gravina ha preso nettamente le distanze da quest’Amministrazione che coincide col governo Prodi per la sua composizione politica, e che soprattutto ricorda il governo Prodi per l’impostazione: si tratta delle stesse aggregazioni fragili, e se avessimo la stessa copertura mediatica che ha reso il governo Prodi inviso alla stragrande maggioranza degli Italiani, be’, sindaco Vendola, la sua Amministrazione non farebbe miglior figura. Dobbiamo soltanto avere il coraggio di riconoscere questo sfacelo. Dobbiamo avere il coraggio di dire che Gravina ormai la pensa esattamente all’opposto di come la pensa l’Amministrazione Vendola – perché il popolo, caro Sindaco, al contrario di quello che talvolta si pensa è molto intelligente, è molto ricettivo, perché è il primo che subisce ed è il primo che gioisce.
Oggi, sindaco Vendola, il popolo di Gravina ha dimostrato di non gioire più, come lo stesso amico Carulli (Pd) ha onestamente notato. C’è il problema della quarta settimana; presto ci sarà il problema della terza; ma ritengo che il principale problema sia che non si riesce più a vivere sereni in questo paese, perché non si creano le condizioni di vivibilità. C’è un approccio violento delle istituzioni nei confronti del cittadino, i decreti vengono imposti a posteriori; i cittadini si sentano aggrediti, violentati quasi; ma, caro sindaco Vendola, la gente legge i giornali e guarda la tv, la gente si informa, la gente è a conoscenza di quanto bene si possa vivere diversamente da come la sua Amministrazione consente.
Per questo mi sia permesso di rivolgermi non a lei, sindaco Vendola, ma agli amici dell’11 dicembre 2007, ai consiglieri di maggioranza che stavano sfiduciando quest’Amministrazione di centrosinistra. Vi ricorderò sempre, cari amici, che non più tardi di quattro mesi fa voi stavate sfiduciando la vostra stessa maggioranza; e che oggi di quella stessa maggioranza vi pregiate di far parte, in un caso addirittura venendo promossi Assessori. Cos’è cambiato dall’11 dicembre 2007? È così forte il desiderio di tutelare la propria poltrona?
Eppure, abbiamo visto come anche a Roma sia giunto il momento di far cadere il governo Prodi, perché non poteva più reggere con i suoi litigi e le sue contraddizioni interne. Oggi chiedo a voi, cari amici dell’11 dicembre, lo stesso gesto di responsabilità: credete che si possa ancora governare con una maggioranza che contempli al suo interno otto persone che la stavano sfiduciando? O preferite restare assieme al solo scopo di mantenere le vostre poltrone? Preferite fingere che niente sia accaduto, preferite venir premiati con un bell’Assessorato?
Concludo ribadendo ciò che ho detto nel Consiglio Comunale dello scorso 7 aprile. L’opposizione di centrodestra è a disposizione per condividere grandi progetti per questa città, della quale rappresentiamo ormai circa il 60% e quindi la maggioranza. Noi vogliamo migliorare gli spunti che avete elaborati, suggerirne di nuovi e soprattutto aggiungere quelli che ho letto poco fa, richiamati dal Vescovo Paciello: punti che faccio miei e propongo a tutti voi di inserire nel programma di fine legislatura – sempre che ce la facciate a resistere fino a fine legislatura.
Noi siamo disponibili a collaborare e a migliorare le vostre proposte con il nostro apporto. Sappiate che in questa Sala voi siete maggioranza; in questa città non lo siete più. Quindi, per rispetto alla gente che vive e lavora fuori da questa assise, vi invito a collaborare con noi, a tentare di migliorare assieme lo sviluppo e la vivibilità di questa città. Vi invito a non pensare che sì, alle politiche il 60% dei gravinesi ha votato per le forze di centrodestra, ma che alle elezioni amministrative tutto cambierà. Non fate di questi errori, potreste pagarla cara! Non sottovalutate i gravinesi, rispettateli! Il popolo di Gravina è intelligente; il popolo di Gravina sa chi lo danneggia; il popolo di Gravina sa che chi danneggia questa terra danneggia anche i loro figli, i nostri figli, e il futuro di Gravina. Grazie.