Segnalo con piacere la lunga e bella intervista a Raffaele Fitto, Ministro per gli Affari Regionali, pubblicata ieri su Il Foglio. In particolare, mi sembra necessario sottolineare alcuni punti che il ministro mette in evidenza riguardo al Federalismo fiscale, appena approvato dal Consiglio dei Ministri.
Il Federalismo, illustra Raffaele Fitto, "è un processo avviato, ma andremo per gradi. Entro quest'anno chiudiamo la prima fase con l'approvazione in parlamento con del ddl delega discusso giovedì con Berlusconi. Poi partiremo con la seconda fase, quella dei decreti attuativi. Quanto tempo ci vorrà? Difficile dirlo con precisione. Ma saremo svelti perché su questo tema c'è un accordo di sostanza fra tutti. Si potrebbero impiegare da un minimo di sei mesi a un massimo di diciotto. Finora abbiamo discusso dei principi generali e trovato soluzioni ai dubbi che ci venivano prospettati dalle regioni e dai territori. Dalla fine dell'anno si comincerà a discutere di numeri, di una complessiva revisione del sistema fiscale italiano. Sarà il momento in cui entrerà in gioco il Ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Non aumenteremo le tasse ma ridisegneremo il livello della tassazione."
Continua Fitto: "Al Ministero degli Affari Regionali arrivo con il bagaglio del mio impegno da governatore della Puglia. Federalismo e territorio sono temi che conosco molto bene e su cui penso di poter dare un contributo di merito, fatto d'esperienza diretta e personale. Anche la mia provenienza territoriale dev'essere stata una delle ragioni per le quali il presidente Berlusconi mi ha scelto, ma non è l'unica."
Fitto prosegue: "Il Federalismo sarà un ddl delega collegato alla Finanziaria, ma viaggerà attraverso un iter parlamentare parallelo a quello della giustizia. Si tratta di un elemento di coerenza con i punti del nostro programma di governo. Berlusconi non preferisce una riforma piuttosto che un'altra: ha avviato un vasto processo riformatore all'interno del quale Federalismo e giustizia sono i punti cardinali. Qualcuno forse crede che il Federalismo fosse un argomento esclusivo della Lega, ma non è così. La necessità di arrivare al Federalismo è un dato politico che riguarda tanto la Lega quanto il Popolo della Libertà. Sono pugliese e non farei mai nulla che non fosse coerente con gli interessi della mia terra e dei miei affetti. Le regioni più deboli non hanno niente da temere. In primo luogo perché quello che abbiamo presentato è un ddl e dunque le garanzie e i principi sanciti dalla Costituzione restano invariati. Mi riferisco alle garanzie dei livelli essenziali delle prestazioni, alla perequazione che sarà verticale in capo allo Stato. Sono questi i punti fermi nell'impianto del nostro Federalismo. E' stato anche previsto un periodo di transizione ragionevolmente lungo, al momento si parla di cinque anni: si tratta di un lasso di tempo che consente alle regioni del Mezzogiorno di poter programmare agevolmente un percorso di riforme strutturali necessarie per mettersi al passo con il resto del Paese. Mi sono impegnato, e ancora lo sto facendo, perché garanzie come questa fossero previste. Si gioca una partita importante."
La cosa fondamentale, spiega il ministro Fitto, è che "si deve comprendere che il Federalismo farà bene al meridione d'Italia. Anzi, è una riforma per il meridione d'Italia. Ciò si spiega dando una semplice lettura ai dati relativi alla crescita economica del Sud: immaginare un percorso che attivi la responsabilizzazione delle classi dirigenti e contemporaneamente introduca meccanismi virtuosi per il miglioramento della qualità della spesa non può che essere positivo. noi cerchiamo una svolta culturale per le classi dirigenti meridionali. Per questo associo il Federalismo a un altro provvedimento che il Governo ha varato in questi mesi, quello relativo alla distribuzione dei fondi comunitari. Il fatto è che nonostante l'utilizzo di una quantità notevoli di risorse comunitarie, in questi anni nel Mezzogiorno i dati economici complessivi non sono mai migliorati. E' evidente che i temi della responsabilizzazione, della spesa, e della gestione dei fondi europei siano collegati."
Fitto conclude: "Insomma, non penso affatto che noi meridionali dobbiamo considerare il Federalismo come un sistema per scaricare il Sud. E' tutto il contrario. E' l'inizio di una fase nuova per l'intero Mezzogiorno."
Il Federalismo, illustra Raffaele Fitto, "è un processo avviato, ma andremo per gradi. Entro quest'anno chiudiamo la prima fase con l'approvazione in parlamento con del ddl delega discusso giovedì con Berlusconi. Poi partiremo con la seconda fase, quella dei decreti attuativi. Quanto tempo ci vorrà? Difficile dirlo con precisione. Ma saremo svelti perché su questo tema c'è un accordo di sostanza fra tutti. Si potrebbero impiegare da un minimo di sei mesi a un massimo di diciotto. Finora abbiamo discusso dei principi generali e trovato soluzioni ai dubbi che ci venivano prospettati dalle regioni e dai territori. Dalla fine dell'anno si comincerà a discutere di numeri, di una complessiva revisione del sistema fiscale italiano. Sarà il momento in cui entrerà in gioco il Ministro dell'Economia Giulio Tremonti. Non aumenteremo le tasse ma ridisegneremo il livello della tassazione."
Continua Fitto: "Al Ministero degli Affari Regionali arrivo con il bagaglio del mio impegno da governatore della Puglia. Federalismo e territorio sono temi che conosco molto bene e su cui penso di poter dare un contributo di merito, fatto d'esperienza diretta e personale. Anche la mia provenienza territoriale dev'essere stata una delle ragioni per le quali il presidente Berlusconi mi ha scelto, ma non è l'unica."
Fitto prosegue: "Il Federalismo sarà un ddl delega collegato alla Finanziaria, ma viaggerà attraverso un iter parlamentare parallelo a quello della giustizia. Si tratta di un elemento di coerenza con i punti del nostro programma di governo. Berlusconi non preferisce una riforma piuttosto che un'altra: ha avviato un vasto processo riformatore all'interno del quale Federalismo e giustizia sono i punti cardinali. Qualcuno forse crede che il Federalismo fosse un argomento esclusivo della Lega, ma non è così. La necessità di arrivare al Federalismo è un dato politico che riguarda tanto la Lega quanto il Popolo della Libertà. Sono pugliese e non farei mai nulla che non fosse coerente con gli interessi della mia terra e dei miei affetti. Le regioni più deboli non hanno niente da temere. In primo luogo perché quello che abbiamo presentato è un ddl e dunque le garanzie e i principi sanciti dalla Costituzione restano invariati. Mi riferisco alle garanzie dei livelli essenziali delle prestazioni, alla perequazione che sarà verticale in capo allo Stato. Sono questi i punti fermi nell'impianto del nostro Federalismo. E' stato anche previsto un periodo di transizione ragionevolmente lungo, al momento si parla di cinque anni: si tratta di un lasso di tempo che consente alle regioni del Mezzogiorno di poter programmare agevolmente un percorso di riforme strutturali necessarie per mettersi al passo con il resto del Paese. Mi sono impegnato, e ancora lo sto facendo, perché garanzie come questa fossero previste. Si gioca una partita importante."
La cosa fondamentale, spiega il ministro Fitto, è che "si deve comprendere che il Federalismo farà bene al meridione d'Italia. Anzi, è una riforma per il meridione d'Italia. Ciò si spiega dando una semplice lettura ai dati relativi alla crescita economica del Sud: immaginare un percorso che attivi la responsabilizzazione delle classi dirigenti e contemporaneamente introduca meccanismi virtuosi per il miglioramento della qualità della spesa non può che essere positivo. noi cerchiamo una svolta culturale per le classi dirigenti meridionali. Per questo associo il Federalismo a un altro provvedimento che il Governo ha varato in questi mesi, quello relativo alla distribuzione dei fondi comunitari. Il fatto è che nonostante l'utilizzo di una quantità notevoli di risorse comunitarie, in questi anni nel Mezzogiorno i dati economici complessivi non sono mai migliorati. E' evidente che i temi della responsabilizzazione, della spesa, e della gestione dei fondi europei siano collegati."
Fitto conclude: "Insomma, non penso affatto che noi meridionali dobbiamo considerare il Federalismo come un sistema per scaricare il Sud. E' tutto il contrario. E' l'inizio di una fase nuova per l'intero Mezzogiorno."