Nel corso del consiglio comunale dello scorso 7 aprile si è discusso anche e soprattutto dell’approvazione della seconda parte del cosiddetto PSZ, ovvero il Piano Sociale di Zona del distretto socio-sanitario numero 1 dell’ASL di Bari (la ex USL Bari 3), comprendente i comuni di Gravina, Altamura, Santeramo e Poggiorsini. Si tratta di un accordo di programma fra questi quattro comuni per gestire al meglio e concordemente le scelte strategiche e gli obiettivi generali di crescita del welfare locale nel campo della tutela di minori, anziani, disabili, immigrati e indigenti. Un dettagliato piano in favore dei più deboli, dunque, che era stato programmato per il triennio 2005/2007 e che, nonostante sia di estrema importanza, ancora non è stato rinnovato dal Comune di Gravina per il triennio successivo iniziato a gennaio, nonostante i consiglieri di opposizione si siano da tempo impegnati per un’accelerazione dei tempi. Ecco il testo integrale del mio intervento in Consiglio:
Chiedo venia al dirigente competente, il dott. Di Mattia, per averlo tartassato di quesiti tecnici durante il suo intervento. D’altra parte possiamo parlare dell’argomento solamente con lui, visto che non abbiamo un Assessore preposto al ramo specifico, in quanto – senza intenzione di polemica – ancora non sappiamo se l’assessore abbia accettato la nomina o meno! Questo è quanto mi è stato riferito, salvo smentite.
Alla luce del’intervento del dott. Di Mattia, mi preme sottolineare che l’opposizione stasera ha detto sì all’approvazione del Piano Sociale di Zona, perché da mesi stavamo sollecitando l’approvazione che ancora non era giunta a causa della crisi di quest’Amministrazione Comunale. Pensate che qualche settimana fa addirittura i sindacati stessi hanno insistito perché l’Amministrazione si attivasse e approvasse il PSZ! Noi, da opposizione, non potevamo approvarlo per conto nostro: sia perché non l’abbiamo progettato noi, né lo abbiamo redatto, né abbiamo un giudizio positivo in proposito. Ciò nonostante abbiamo deciso di approvare stasera il PSZ, con grande senso di responsabilità, per poter finalmente sbloccare le somme che da tempo stanno ferme in Regione; anzi, il ritardo di Gravina sta bloccando l’attuazione del PSZ nei comuni di Altamura, Santeramo e Poggiorsini, e lo stesso Assessore Regionale, Gentile, ha scritto una lettera ribadendo chiaramente la responsabilità del Comune di Gravina. L’assessore Gentile ci accusa di aver bloccato tutto il procedimento e ribadisce che il circondario di Altamura è l’unico della regione in cui il piano non risulti ancora approvato. Quindi la Regione non è in grado di coprire i fondi, e quindi noi siamo colpevoli di un disagio di fronte a tutto il territorio!
Per questo l’opposizione ha deciso di compiere un gesto di responsabilità e approvare i punti del PSZ in discussione nella seduta di oggi. Ma se vogliamo entrare nel dettaglio, ci rendiamo conto che quello presentato dall’Amministrazione Comunale è un piano che fa acqua da tutte le parti! La sensibilità dell’opposizione ai problemi sociali di chi ha bisogno ci rende consapevoli che il servizio socio-sanitario offerto da Gravina è inefficiente e non risponde in alcun modo ai reali bisogni dei più deboli.
Per questo, poco fa, chiedevo al dott. Di Mattia la data precisa dell’appalto della specialistica presso la scuola. Mi è stato risposto: “A gennaio 2008”: Ebbene, a me risulta che l’anno scolastico sia iniziato a settembre 2007, non a gennaio 2008! Questo significa che nei mesi di settembre, ottobre, novembre e dicembre non è stato fatto niente per questi ragazzi! Vi sembra efficienza, questa? Vi sembra efficienza pagare tuttora degenze a persone che non risultano più residenti a Gravina da due o tre anni? Questi sono dati di fatto: ho in mano le copie delle denunce. Il Comune di Gravina ha pagato a utenti somme che non spettavano loro, in quanto competenza di altri comuni: è evidente che l’ufficio in questione non funziona.
Oltre al problema burocratico, però, mi sembra necessario puntare il dito contro un problema politico: il sistema assistenzialistico che offre soluzioni inadeguate a problemi pressanti. Come dire: diamo cento euro a famiglia e risolviamo il problema della disoccupazione! Non è il contributo che puntualmente viene versato dall’Amministrazione, ogni mese od ogni anno, a risolvere i problemi. Bisogna applicare un criterio del tutto differente, che consiste nell’affrontare i problemi e risolverli: portare la gente a capire che si può cambiare in meglio trovando un piccolo lavoro e accumulare una certa somma per poi poter affrontare problemi più complessi e così via; programmare nuovi spazi, programmare nuove aree su cui costruire case popolari in collaborazione con gli enti regionali, e così via.
E invece noi ci limitiamo solamente a fare piccoli interventi di distribuzione di fondi senza poterne considerare i risultati, senza poter verificare quindi se l’azione compiuta è stata giusta o non giusta, se è necessario cambiare rotta rispetto al criterio applicato finora. Io sono contro l’assistenzialismo, che l’Amministrazione Comunale continua a perpetrare. Io sono per la risoluzione del problemi.
Parliamo di tempi, parliamo di somme. Se su questi fondi l’Amministrazione non mette a disposizione le proprie somme di co-finanziamento, questi progetti si fanno solo per la quota che perviene dal contributo regionale. Se i fondi previsti dall’Amministrazione sono stati spesi altrove, evidentemente il progetto non può essere completato: viene lasciato a metà in attesa di nuovi finanziamenti. Questo non è accettabile! A Gravina ci sono ancora tante famiglie che ancor oggi si lamentano perché abitano in case che non hanno servizi dignitosi, in cui manca la minima igiene! Queste case vengono segnalate agli uffici, ma gli uffici inevitabilmente rispondono di non avere soldi.
E allora, cosa fa l’Amministrazione di centrosinistra a favore di questa gente? Perché l’Amministrazione non mette a disposizione determinate somme per obiettivi certi, precisi, che consentano di esigere i risultati? E invece si continua a fare quello che si è sempre fatto in questo Comune: per cinquant’anni si sono sempre e soltanto distribuite somme in denaro, si è fatto assistenzialismo così che la gente veda risolto il problema dei soldi, momentaneamente, per un giorno o per una settimana, finché non si ripropone lo stesso problema e si torna a bussare in Amministrazione. Noi invece dobbiamo risolvere i problemi alla radice!
Quindi come si può pensare di condividere questo tipo di programma, impostato per il triennio 2005/2007 dall’Assessore ai Servizi Sociali di questa Giunta, di quest’Amministrazione, senza neppure aver pensato per un attimo di ascoltare l’opposizione, di indagare su quali fossero delle prorità eventualmente diverse da quelle individuate dall’Amministrazione stessa? Come si può pensare di condividere un programma in cui non si punta a un obiettivo concreto, in cui non si risolve un solo problema? Come si può pensare di non farsi carico dei bisogni della gente, in maniera tale da dire: “Abbiamo dedicato tot euro per garantire un determinato servizio a questi utenti e ne abbiamo ottenuto questo risultato”?
In particolare vorrei capire quale vantaggio traggano i minori da questo piano. I minori a rischio, in definitiva, aumentano o diminuiscono? Gli utenti del piano hanno uno sviluppo effettivo nella società? La loro situazione migliora, li educhiamo a un futuro diverso, o ne stiamo addirittura peggiorando la situazione? Cosa ci dicono in merito gli assistenti sociali? Questo è quanto vorremmo sapere; altrimenti, come sempre, si finisce per fare un bel libro con tanti punti e tanti obiettivi sulla carta, e non ottenere nemmeno un risultato concreto. Vogliamo capire perché accade questo? Vogliamo capire cos’è venuto meno? Cosa bisogna migliorare?
Come opposizione, noi siamo contro l’assistenzialismo. Noi siamo per la sussidiarietà. Noi siamo per risolvere i problemi, per sostenere davvero la gente.
Ora non voglio dilungarmi, e mi riservo di tornare sull’argomento nel prossimo Consiglio Comunale: perché c’è tanto da segnalare sull’inefficienza politica di un sistema che viene applicato sempre alla stessa maniera e che poi si ripercuote sugli uffici tecnici. Su questo punto noi avremmo voluto votare a favore, con grande responsabilità, ma non possiamo farlo per un motivo molto semplice: non possiamo perché si tratta di una gestione delle risorse impostata esclusivamente dalla maggioranza, gestita esclusivamente dalla maggioranza, con risultati che sono totalmente negativi – e quando dico “totalmente negativi” lo dico perché ho in mano dei dati precisi. Non si tratta di uno slogan.
Per questo motivo noi, come opposizione, ci asterremo per rispetto al sistema socio-sanitario. E insieme facciamo una promessa: se nel prossimo Consiglio l’ufficio e l’Assessore competenti non dovessero coinvolgerci per approvare le dovute integrazioni e i dovuti cambiamenti di rotta per migliorare i servizi del Piano Sociale di Zona, ci vedrete schierarci in maniera severa e coerente contro ciò che proporrete. Grazie.
Ha fatto seguito la votazione per l’approvazione del PSZ con i seguenti risultati: 2 assenti, 29 presenti, di cui 23 favorevoli (Vendola, Cardascia, Petraia, Calderoni, Valente, Lagreca, Varvara, Serangelo, Lupoli, Di Battista, Francesco Schinco, Raffaele Lorusso, Giuseppe Schinco, Santomasi, De Benedictis, Mozzarella, Ciaciulli, Carone, Perugina, Calculli, Fatigati e Mandolino) e 6 astenuti (Prezzano, Michele Lorusso, Lamuraglia, Vicino, Petrone e Cornacchia).