Riproduco il testo integrale di una mia dettagliata nota stampa che ho inviato ai mezzi d'informazione nazionale perché le intricate e preoccupanti vicende politiche di Gravina abbiano la giusta eco.
In qualità di esponente del Popolo della Libertà di Gravina in Puglia, ed ex vicepresidente del Consiglio Comunale, sento il dovere di segnalare la preoccupante situazione politica ed economica nella quale versa il nostro paese.
Fino allo scorso mese di luglio era sindaco di Gravina l’avv. Rino Vendola, segretario cittadino del Partito Democratico, a capo di una coalizione di centrosinistra che coincideva grossomodo con l’Unione di Prodi. L’avv. Vendola si è distinto per una gestione autoritaria della cosa pubblica, mostrando alcun rispetto per la corposa parte del paese rappresentata in Consiglio dai partiti di centrodestra, e talvolta addirittura sprezzo della legalità. Non di rado la giunta dell’avv. Vendola ha provveduto a sovvertire l’ordine del giorno trascinando le sedute fino a notte fonda (Consiglio del 6/672008), a far iniziare la seduta con un ritardo superiore alla tolleranza massima stabilita dalla legge (Consiglio del 18/6/2008), o a organizzare la maggioranza in maniera tale da far mancare il numero legale (Consiglio del 25/6/2008). Più volte questa situazione oggettivamente atipica, che impediva il regolare corso della democrazia cittadina, è stata segnalata tanto al Prefetto di Bari quanto al Ministro dell’Interno.
Il culmine è stato raggiunto nel corso del Consiglio del 30/6/2008, quando il bilancio di previsione 2008 e il bilancio pluriennale 2008/2010 sono stati approvati in mancanza del numero legale previsto dallo stesso Statuto Comunale. Questo grave avvenimento ha prodotto una denunzia nei confronti del Presidente e del Segretario del Consiglio Comunale di Gravina e un’interrogazione parlamentare al riguardo da parte del senatore Luigi Dambrosio Lettieri (PdL), depositata a Palazzo Madama l’8/7/2008 e sottoscritta anche dai senatori Poli Bortone, Mazzaracchio, Costa, Gallo, Saccomanno, Amoruso, Azzollini, Licastro Scardino, Nessa e Morra. Questa situazione è parsa inoltre oggettivamente lesiva dell’immagine di un’istituzione democratica.
L’impasse politico è stato parzialmente superato grazie alla notifica di sfiducia, depositata l’11/7/2008, da parte di sedici consiglieri comunali. Ritengo particolarmente indicativo che sei di costoro fossero stati eletti nelle file della coalizione di centrosinistra che sosteneva l’avv. Vendola: un’esplicita ammissione che le stesse forze di centrosinistra non si ritengono in grado di riuscire a governare. Il decadimento della giunta Vendola, eletta nell’aprile 2005, è pervenuto addirittura con due anni d’anticipo rispetto alla scadenza naturale della legislatura.
Le elezioni municipali sono ora previste per la primavera del 2009, ma il commissariamento del Comune di Gravina giunge in un momento critico e senza precedenti per quel che riguarda l’economia locale. Le due amministrazioni di centrosinistra che si sono recentemente succedute hanno infatti lasciato in eredità un disavanzo di circa 20 milioni di euro.
La particolare gravità del momento è certificata da una relazione sulla verifica amministrativo-contabile operata nei mesi scorsi da un Dirigente dei Servizi Ispettivi di Finanza Pubblica. Questa verifica pone in evidenza un impressionante elenco di irregolarità e carenze, fra le quali spiccano:
- la mancata approvazione entro i termini previsti dei rendiconti di gestione 2002-2006 e del bilancio di previsione 2007;
- l’approvazione degli incrementi alle aliquote ICI oltre i termini previsti dalla normativa vigente;
- la comprovata inattendibilità dei dati di bilancio di previsione 2007;
- varie irregolarità relative alla gestione dei residui pecuniari nelle casse del Comune;
- varie anomalie nella gestione del patrimonio immobiliare del Comune;
- varie criticità in materia di debiti fuori bilancio;
- varie irregolarità nelle operazioni di ristrutturazione dell’indebitamento comunale;
- illegittimo affidamento del servizio di pubblico trasporto scolastico e urbano;
- illegittima proroga del contratto di affidamento dei servizi per i rifiuti solidi urbani;
- varie irregolarità in materia di incarichi esterni di consulenza;
- errata quantificazione del fondo per le politiche di sviluppo delle risorse umane;
- irregolare erogazione generalizzata di premi di produttività;
- varie illegittimità riguardo all’erogazione di indennità;
- indebita monetizzazione di ferie non godute in favore di dirigenti comunali.
Tale situazione certifica tragicamente la pessima amministrazione delle giunte del centrosinistra locale e lascia intravedere, non troppo lontano, lo spettro del dissesto finanziario per il Comune di Gravina in Puglia.
Chiedo pertanto ai mezzi d’informazione di dare a questa mia nota lo spazio che riterranno adeguato.
In qualità di esponente del Popolo della Libertà di Gravina in Puglia, ed ex vicepresidente del Consiglio Comunale, sento il dovere di segnalare la preoccupante situazione politica ed economica nella quale versa il nostro paese.
Fino allo scorso mese di luglio era sindaco di Gravina l’avv. Rino Vendola, segretario cittadino del Partito Democratico, a capo di una coalizione di centrosinistra che coincideva grossomodo con l’Unione di Prodi. L’avv. Vendola si è distinto per una gestione autoritaria della cosa pubblica, mostrando alcun rispetto per la corposa parte del paese rappresentata in Consiglio dai partiti di centrodestra, e talvolta addirittura sprezzo della legalità. Non di rado la giunta dell’avv. Vendola ha provveduto a sovvertire l’ordine del giorno trascinando le sedute fino a notte fonda (Consiglio del 6/672008), a far iniziare la seduta con un ritardo superiore alla tolleranza massima stabilita dalla legge (Consiglio del 18/6/2008), o a organizzare la maggioranza in maniera tale da far mancare il numero legale (Consiglio del 25/6/2008). Più volte questa situazione oggettivamente atipica, che impediva il regolare corso della democrazia cittadina, è stata segnalata tanto al Prefetto di Bari quanto al Ministro dell’Interno.
Il culmine è stato raggiunto nel corso del Consiglio del 30/6/2008, quando il bilancio di previsione 2008 e il bilancio pluriennale 2008/2010 sono stati approvati in mancanza del numero legale previsto dallo stesso Statuto Comunale. Questo grave avvenimento ha prodotto una denunzia nei confronti del Presidente e del Segretario del Consiglio Comunale di Gravina e un’interrogazione parlamentare al riguardo da parte del senatore Luigi Dambrosio Lettieri (PdL), depositata a Palazzo Madama l’8/7/2008 e sottoscritta anche dai senatori Poli Bortone, Mazzaracchio, Costa, Gallo, Saccomanno, Amoruso, Azzollini, Licastro Scardino, Nessa e Morra. Questa situazione è parsa inoltre oggettivamente lesiva dell’immagine di un’istituzione democratica.
L’impasse politico è stato parzialmente superato grazie alla notifica di sfiducia, depositata l’11/7/2008, da parte di sedici consiglieri comunali. Ritengo particolarmente indicativo che sei di costoro fossero stati eletti nelle file della coalizione di centrosinistra che sosteneva l’avv. Vendola: un’esplicita ammissione che le stesse forze di centrosinistra non si ritengono in grado di riuscire a governare. Il decadimento della giunta Vendola, eletta nell’aprile 2005, è pervenuto addirittura con due anni d’anticipo rispetto alla scadenza naturale della legislatura.
Le elezioni municipali sono ora previste per la primavera del 2009, ma il commissariamento del Comune di Gravina giunge in un momento critico e senza precedenti per quel che riguarda l’economia locale. Le due amministrazioni di centrosinistra che si sono recentemente succedute hanno infatti lasciato in eredità un disavanzo di circa 20 milioni di euro.
La particolare gravità del momento è certificata da una relazione sulla verifica amministrativo-contabile operata nei mesi scorsi da un Dirigente dei Servizi Ispettivi di Finanza Pubblica. Questa verifica pone in evidenza un impressionante elenco di irregolarità e carenze, fra le quali spiccano:
- la mancata approvazione entro i termini previsti dei rendiconti di gestione 2002-2006 e del bilancio di previsione 2007;
- l’approvazione degli incrementi alle aliquote ICI oltre i termini previsti dalla normativa vigente;
- la comprovata inattendibilità dei dati di bilancio di previsione 2007;
- varie irregolarità relative alla gestione dei residui pecuniari nelle casse del Comune;
- varie anomalie nella gestione del patrimonio immobiliare del Comune;
- varie criticità in materia di debiti fuori bilancio;
- varie irregolarità nelle operazioni di ristrutturazione dell’indebitamento comunale;
- illegittimo affidamento del servizio di pubblico trasporto scolastico e urbano;
- illegittima proroga del contratto di affidamento dei servizi per i rifiuti solidi urbani;
- varie irregolarità in materia di incarichi esterni di consulenza;
- errata quantificazione del fondo per le politiche di sviluppo delle risorse umane;
- irregolare erogazione generalizzata di premi di produttività;
- varie illegittimità riguardo all’erogazione di indennità;
- indebita monetizzazione di ferie non godute in favore di dirigenti comunali.
Tale situazione certifica tragicamente la pessima amministrazione delle giunte del centrosinistra locale e lascia intravedere, non troppo lontano, lo spettro del dissesto finanziario per il Comune di Gravina in Puglia.
Chiedo pertanto ai mezzi d’informazione di dare a questa mia nota lo spazio che riterranno adeguato.